L’ape regina può durare anche cinque anni, ma nella quasi totalità delle famiglie le api stesse la sostituiscono ogni tre anni. In un allevamento razionale e ben condotto è opportuno non attendere la sostituzione naturale della regina ed intervenire ogni due anni, affidando alle famiglie regine giovani e feconde. Descriverò sommariamente un metodo di allevamento dell’ape regina.
Predisponi un’arnia da preallevamento (starter = iniziatore) orfana, con tre-cinque favi privi di covata, ma con scorte e coperti di api giovani. Predisponi il telaio che porterà le celle reali; questo è per circa un terzo occupato da un nutritore a tasca (quanto più abbondante è l’alimentazione destinata alle api nutrici, tanto maggiore è la quantità di gelatina reale disponibile per le larve) e sorregge le stecche porta-cupolini; i cupolini, in cera o plastica, vengono opportunamente fissati alla stecca.
Preleva dal nido di una famiglia che presenta le migliori caratteristiche un favo di covata fresca (uova e larve di 36 ore di età), e lo porti rapidamente in laboratorio, dove la temperatura deve essere intorno ai 20° C. Preleva, con una sorta di cucchiaino a manico lungo le giovani larve (distese sul fondo della cella e non ancora forma di C) e trapiantale nei cupolini nei quali in precedenza è stata posta una goccia di gelatina reale.
Il telaino sul quale sono le stecche, porta-cupolini, con cupolini volti in basso, lo poni al centro dei favi dell’arnietta di prelevamento. Dieci giorni dopo, prepara nuclei orfani con molte api giovani, a ciascuno dei quali verrà affidata una cella reale matura. Da questo momento in poi non resta che attendere lo sfarfallamento della regina, la sua fecondazione in volo nunziale e l’inizio dell’ovideposizione.