Il mercato offre numerosi modelli di vaporetto che apparentemente si equivalgono per prestazioni e semplicità d’impiego. Solo dopo l’acquisto si scoprono i difetti e i limiti d’impiego. Vale quindi la pena esaminare le caratteristiche essenziali da considerare quando acquistiamo un vaporetto.
Per iniziare dobbiamo preferire un pulitore a vapore che permette l’aggiunta di acqua in caldaia mentre l’apparecchio è in uso. Questo ci eviterà di dover interrompere l’utilizzo del vaporetto mentre siamo nel bel mezzo delle pulizie domestiche.
Se possibile sarebbe ottimale scegliere un prodotto che abbini la funzione di aspirapolvere a quella di vaporetto. In questo modo possiamo ottimizzare gli ingombri visto che tra aspirapolvere ed il vaporetto gli ingombri non sono proprio minimi. In questa categoria di prodotti è disponibile un solo apparecchio veramente valido, prodotto dalla Polti. Si tratta del Vaporetto Lecoaspira. Questo apparecchio combina un aspirapolvere senza sacchetto (con filtro ad acqua) ed un pulitore a vapore. In pratica rimuove lo sporco, pulisce e asciuga in una sola passata.
Tra le altre caratteristiche che deve avere il pulitore a vapore va segnalata la presente del tappo di sicurezza che impedisce l’apertura della caldaia quando quest’ultima è ancora in pressione.
Infine dobbiamo valutare la presenza a corredo del vaporetto di accessori adatti per il corretto utilizzo del pulitore nelle più svariate situazioni. Per raggiungere spazi angusti, per pulire le superfici vetrate, per il parquet, etc.
Che scegliamo il Vaporetto Lecoaspira o una più semplice scopa a vapore come queste dobbiamo considerare che una buona manutenzione farà durare di più l’apparecchio. In particolare mi riferisco alla periodica necessità di trattare la caldaia e i condotti di erogazione con un prodotto anticalcare come, per esempio, il Kalstop FP2003 della Polii. Si tratta di prodotti che evitano la formazione di calcare, che può rappresentare un problema quando si usa l’acqua di rubinetto. L’alternativa sarebbe quella di utilizzare acqua demineralizzata, da valutare con attenzione in relazione a quanto utilizziamo il vaporetto. Se poi abbiamo in casa il condizionatore, che scarica in un contenitore esterno, avremmo a disposizione, gratis, una eccellente riserva d’acqua per alimentare il vaporetto. Parlo di questo tema perchè nella zona in cui vivo l’acqua è naturalmente ricca di calcare e il calcare viene fissato sulle pareti della caldaia e dei condotti interni al vaporetto dal calore e nel vaporetto il calore non manca. Se presente, vi sarete sicuramente accorti del problema osservando i rubinetti di casa. Io sono abituata a trattare con prodotti anticalcare tutti i rubinetti di casa in modo piuttosto regolare per evitare la formazione di spiacevoli incrostazioni. Ma non divaghiamo troppo visto che siamo qui per parlare del vaporetto.
Altro tema è il consumo elettrico, degno dei ferri da stiro, che ci impone l’accortezza di evitare di lasciare l’apparecchio accesso anche quando non lo utilizziamo.
Una volta che abbiamo passato il vaporetto sulle superfici da trattare dovremmo asportare lo sporco che si è staccato dalla superficie grazie al calore generato dal pulitore. In questo caso utilizzare il Vaporetto Lecoaspira permette di non dover ripassare con un panno, scopa o aspirapolvere sulle superfici precedentemente trattate con il pulitore a vapore.
Il rischio principale riguarda le possibili ustioni dovute all’emissione di vapore ad alta temperatura. Inoltre, in relazione alla temperatura di esercizio, ci potrebbe essere il rischio di malfunzionamento della componente elettrica. In tal senso è sempre meglio scegliere un vaporetto di marca che normalmente viene testato anche in condizioni di utilizzo intenso.